sabato 18 gennaio 2014

BUONI POSTALI FRUTTIFERI: L'ASSOCIAZIONE ROBIN HOOD CHIEDE L'INTERVENTO DELL'ANTITRUST PER VIOLAZIONE AL CODICE DEL CONSUMO


Nonostante  la sentenza della Cassazione a sezioni unite, Poste Italiane, di fronte alle richieste dei cittadini, Le disattente e agli sportelli viene richiesta una quietanza liberatoria. Quest'ultima  determina la impossibilità di intraprendere una azione di tutela dei propri interessi. Tale condotta ad avviso dell'associazione dei consumatori Robin Hood  contrasta con il Codice di Consumo. L'associazione, in settimana, inoltrerà una istanza per l'esame da parte dell'Antitrust sulla condotta commerciale di Poste Italiane. 

Cosa è successo lo strumento principe dei risparmiatori italiani. Con un DPR del 1973 il Governo di allora consenti la modifica contrattuale per quanto attiene gli interessi da pagare. La Suprema Corte di Cassazione a sezioni riunite ha sancito che sono prevalenti le condizioni originarie
  Nella disciplina dei buoni postali fruttiferi dettata dal testo unico approvato con il d.P.R. 29 marzo 1973, n. 156, il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli si forma sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni di volta in volta sottoscritti; ne deriva che il contrasto tra le condizioni, in riferimento al saggio degli interessi, apposte sul titolo e quelle stabilite dal d.m. che ne disponeva l'emissione deve essere risolto dando la prevalenza alle prime, essendo contrario alla funzione stessa dei buoni postali - destinati ad essere emessi in serie, per rispondere a richieste di un numero indeterminato di sottoscrittori - che le condizioni alle quali l'amministrazione postale si obbliga possano essere, sin da principio, diverse da quelle espressamente rese note al risparmiatore all'atto della sottoscrizione del buono. (Principio espresso in sede di risoluzione di questione di massima di particolare importanza).

Nessun commento:

Posta un commento