lunedì 16 dicembre 2013

PILLOLE ‘MIRACOLOSE’: L’ANTITRUST MULTA PER OLTRE UN MILIONE DI EURO UNA RETE DI SOCIETA’, ANCHE ESTERE, CHE VENDEVA PRODOTTI DALLE PROPRIETA’ INESISTENTI

PILLOLE ‘MIRACOLOSE’: L’ANTITRUST MULTA PER OLTRE UN MILIONE DI EURO UNA RETE DI SOCIETA’, ANCHE ESTERE, CHE VENDEVA PRODOTTI DALLE PROPRIETA’ INESISTENTI Dai dimagranti che garantivano i ‘7 chili in meno in 7 giorni’ al prodotto in grado di curare Alzheimer e cancro, alla pillola che garantiva la giovinezza. Oltre un milione di euro di sanzioni a una rete di società che pubblicizzava e vendeva prodotti dalle proprietà inesistenti: dimagranti che avrebbero fatto perdere 7 chili in 7 giorni, pillole, cerotti e creme in grado di curare cancro e Alzheimer e di garantire la giovinezza: lo ha deciso l’Antitrust al termine di un procedimento che ha coinvolto sei operatori di svariate nazionalità che insieme gestivano la pubblicità e la vendita di circa 40 prodotti stessi, 13 siti internet. Dalle informazioni raccolte in ispezione dai funzionari Antitrust, risulta la totale invenzione ad opera dei soggetti coinvolti, dei contenuti informativi dei messaggi pubblicitari relativi a tutti i prodotti dimagranti e terapeutici. I testi, le immagini scelte nonché le fantasiose testimonianze erano, in realtà, il frutto di un semplice collage di informazioni appositamente concepito per indurre i consumatori all’acquisto dei prodotti. Privi di fondamenti scientifici anche i risultati promessi e le indicazioni utilizzate per i prodotti terapeutici che appaiono particolarmente gravi perché rivolti a soggetti che, affetti da patologie anche serie, risultano essere più vulnerabili e sensibili al messaggio pubblicitario. A dimostrazione della capacità della pratica di indurre in errore i consumatori c’è il notevole numero di confezioni di prodotto spedite, circa 270.000 prodotti nell’arco degli ultimi due anni. L’istruttoria ha permesso di svelare uno schema complesso che coinvolgeva sei società, una di diritto inglese, due svizzere, una sanmarinese e due italiane, all’interno di una strategia unitaria finalizzata a ingannare i consumatori sulle proprietà dei prodotti venduti attraverso siti internet e per corrispondenza. In particolare, la strategia è stata artatamente concepita e parcellizzata per ricondurla ad un unico professionista estero, la società Xenalis di diritto inglese, occultando così l’operato di altri soggetti, anche italiani, con lo scopo di rendere oggettivamente difficile per il consumatore individuare chi fosse l’effettivo responsabile della vendita. Al centro della ‘rete’ la società Xenalis LTD, attiva, tra l’altro, proprio nel settore della vendita diretta a privati consumatori di prodotti dimagranti, servizi per la salute della persona e per la cura del corpo. La società italiana Cento Srl si occupa invece del commercio al dettaglio di prodotti per corrispondenza, anche tramite il sito internet www.centoshop.eu. L’italiana New Service Media Srl (NSM) è attiva nella prestazione di servizi tecnici informatici e gestisce e fornisce il supporto tecnico a Xenalis e Cento per la registrazione dei diversi siti internet. Quadratum SA, di diritto svizzero, fornisce servizi tecnici informatici mentre la connazionale Royal Marketing Management SA (RMM) si occupa di analisi, contabilità, marketing, licensing di marchi, gestione di siti internet e software. Infine la Centum spa, di diritto sammarinese, attiva nella vendita a distanza di integratori, prodotti per la cura del corpo e del benessere. Il meccanismo individuato dall’Antitrust e finalizzato a indurre i consumatori all’acquisto di prodotti dalle proprietà inesistenti ruota intorno a Xenalis che per mezzo dei siti monoprodotto si presenta, in prima battuta, come soggetto che offre e promuove i prodotti. Cento e NSM hanno invece in concreto confezionato i messaggi e effettuato con contenuti ingannevoli ed omissivi attività di call center e di invio di newsletter. Centum si occupa della spedizione dei prodotti al domicilio dei consumatori e rappresenta il punto di riferimento dei consumatori, in qualità di mittente dei prodotti stessi, rappresentando dunque il fulcro delle pratiche compiute a danno dei consumatori. Infine Quadratum e RMM si occupano dei prodotti da promuovere nel mercato italiano, della gestione dei recessi e delle giacenze di magazzino nonché della gestione delle procedure e della previsione di linee guida generali. Tutte le società coinvolte risultano legate da rapporti contrattuali che provano la strategia coordinata: l’attività di promozione verso i consumatori italiani dei prodotti ad opera di Xenalis, Cento, Centum e NSM rientra peraltro in una organizzazione più estesa per la commercializzazione in tutto il mercato europeo. Va ricordato che l’Autorità aveva immediatamente sospeso l’attività di tali operatori con provvedimento del giugno 2013, compresi i siti internet e i call center delle società coinvolte, ritenendo l’esistenza di un danno grave ed irreparabile per i consumatori. Di seguito le sanzioni comminate ai singoli operatori, commisurate al ruolo di ciascuno e alle condizioni economiche: Centum Spa: sanzione di 300.000 (trecentomila) euro ciascuno; Xenalis Ltd: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro New Service Media Srl: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Quadratum Sa: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Royal Marketing Management Sa: sanzione di 150.000 (centocinquantamila) euro Cento Srl: sanzione di 120.000 (centoventimila) euro.

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